Nato il 4 aprile 2013, l’Archivio Andrea Di Marco è dedicato alla conservazione, alla tutela e alla promozione delle opere dell’artista. Provvede alla catalogazione delle opere e alla salvaguardia dei suoi materiali di lavoro, degli studi e della documentazione inerenti alla sua attività.

Autentiche – L’ Archivio si occupa di rilasciare l’attestazione di autenticità delle opere di Andrea Di Marco. Per conoscere le modalità di richiesta e la documentazione necessaria contattare: info@archivioandreadimarco.org

Collaborazioni – L’Archivio collabora alle attività di istituzioni e studiosi che intendano dedicare esposizioni e pubblicazioni al lavoro di Andrea Di Marco, fornendo ove necessario materiali, consulenza e supervisione rispetto all’uso delle opere.

Contributi – L’Archivio si prefigge il compito di ricostruire l’attività artistica di Andrea di Marco. Lo staff sarà grato a chiunque voglia dare il proprio contributo alla raccolta di informazioni, documenti e notizie utili per un lavoro approfondito ed esaustivo.

Andrea Di Marco (Palermo 1970-2012)

Biografia

Andrea Di Marco nasce il 25 giugno 1970 a Palermo, alle pendici del Montepellegrino e nelle vicinanze dei complessi che ospitano la Fiera del Mediterraneo, il mercato ortofrutticolo e i Cantieri navali, elementi che rientreranno nel suo immaginario pittorico. Frequenta il liceo Artistico “La Marmora” di Palermo dove conosce amici e futuri colleghi che lo accompagneranno tutta la vita. Dopo il diploma si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Urbino insieme a Fulvio di Piazza. Qui conosce un altro pittore palermitano, Alessandro Bazan, con cui formerà, insieme a Francesco De Grandi e allo stesso Di Piazza, la cosiddetta Scuola di Palermo. Spinto dai docenti e dalle nuove relazioni, Di Marco inizia a sviluppare la propria tensione verso la pittura, esponendo sin da giovanissimo i propri lavori. Le prime opere sono caratterizzate da un linguaggio pittorico ironico e sagace, ricco di citazioni e riferimenti a un immaginario che si ispira ai fumetti, alle immagini della storia dell’arte o alle piccole scene della vita quotidiana. Conclusa l’Accademia decide di tornare a Palermo. Nello stesso periodo inizia a esporre i propri dipinti in musei e gallerie private. Nella seconda metà degli anni Novanta viene riconosciuto come uno degli esponenti della “Nuova Figurazione Italiana”, tendenza che allora si stava imponendo all’insegna di un marcato ritorno alla pittura figurativa. Fucina di questa nuova tendenza fu lo storico studio di via Gemmellaro condiviso dai quattro artisti palermitani, che di fatto aprì la strada all’affermarsi della scena artistica cittadina. Nel 2001 viene consacrata la Scuola di Palermo con la mostra “Palermo Blues” ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo e alle Cartiere Vannucci di Milano, da lì in poi Di Marco esporrà in numerose mostre, all’estero – Bruxelles, Berlino, Stoccarda, Houston tra le altre – e in Italia, dove vince la seconda edizione del Premio Fabbri e partecipa alla XV Quadriennale di Roma. In questi anni la sua pittura si emancipa dalla figura umana; gli scorci urbanistici e paesaggistici che facevano da sfondo agli inserti visuali si popolano ora di oggetti abbandonati o in disuso. Il realismo di Andrea Di Marco lo porta a essere sempre più identificato con Palermo e la Sicilia, mettendo in evidenza il suo sguardo beffardo e allo stesso tempo malinconico sugli oggetti che affollano la nostra esistenza quotidiana. Nel 2010 partecipa a una residenza d’artista a Basilea, l’anno seguente è alla GAM di Palermo con la mostra “Almanacco o Diario per il diletto Comune”, occasione in cui la città riconosce in lui uno dei più fedeli e ironici cantori. Andrea Di Marco si spegne prematuramente il 2 novembre 2012.

Esposizioni personali

2016 “Dialogo non intercorso, omaggio a Luigi Ghirri e Andrea Di Marco”, Galleria Giovanni Bonelli – Milano
2015 “La Corrente del Golfo”, Casa Natale di Raffaello – Data, Orto dell’Abbondanza, Urbino;
2015 “Endemico”, FAM Fabbriche Chiaramontane, Agrigento;
2013 “Andrea Di Marco, un archeologo del moderno”, Museo di Arte Contemporanea, Lissone;
2012 “Postmeridio”, Il Granaione, Montestigliano, Siena;
2011 “Almanacco e Diario per il diletto comune “, GAM, Galleria d’Arte Moderna, Palermo;
2010 “Pensieri estremamente sparsi”, Galleria Maniero, Roma;
2009 “Comune Mortale”, Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea, Palermo;
2008 “Spettri”, Libra Arte contemporanea, Catania;
2007 “Antropologia Minima “, CartiereVannucci, Milano;
2006 “Globo news”, Galleria Liliana Maniero, Roma;
2005 “Fatti Fuori”, C4 Complesso Monumentale di Villa Caldogno, Vicenza;
2003 “Trasporti e affini, Galleria Sergio Tossi, Firenze;
2002 “Paesaggio”, Galleria ES, Torino;
1998 “Soprattutto Sottoterra”, Galleria Sergio Tossi, Firenze;
1997 “Di Marco vs Di Piazza”, Galleria Prati, Palermo;

Esposizioni collettive:

2017 “ET ET”, Convitto delle Arti, Noto
2014 “Anima Pura”, Palazzo Costantino, Palermo;
2013 “La Scuola di Palermo”, Goethe Museum, Duesseldorf;
2012/2013 “Die Grosse”, Kunstpalast, Duesseldorf;
2011 “PPS//Meetings#3”, “Agli occhi di tutti”, RISO,Museo d’Arte contemporanea della Sicilia, Palermo;
2010 “PPS. Paesaggio e popolo della Sicilia”, RISO, Museo d’Arte contemporanea della Sicilia, Palermo;
“Sicilia sopra tutti”, Galleria Civica Montevergini, Siracusa;
“VII Biennale d’Arte Postumia Giovani”, MAM, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Gazoldo Degli Ippoliti, Mantova;
2009 “Passaggi in Sicilia. La collezione di Riso e oltre”, RISO, Museo d’Arte contemporanea della Sicilia, Palermo;
“Ad Librandum”, Casa Cogollo detta del Palladio, Vicenza, testo critico Alberto Zanchetta;
“Plenitudini”, Galleria delle Logge e Pinacoteca di San Francesco, San Marino;
“Palermo Babilonia Palermo”, Palazzo Ziino, Palermo / Galleria dell’Unione degli artisti Bulgari – Raiko Aleksiev”, Sofia;
“Artabù, icone della trasgressione”, Giffoni Film Festival, Convento di San Francesco, GiffoniValle Piana;
“D’Italia contemporanei”, Pinacoteca Civica di Follonica, Grosseto;
“Italian Calling / Futur star”, Bonelli Lab, Canneto sull’ Oglio, Mantova;
2008 “XV Quadriennale”, Palazzo delle Esposizioni, Roma;
“Experimenta”, Ministero degli Affari Esteri, Collezione Farnesina, Roma;
2007 “L’isola che c’è”, Parlamento Europeo, Sala Menuhin, Bruxelles;
“Premio Fabbri, un secolo e oltre”, Fondazione Del Monte, Bologna;
“Nuovi pittori della realtà”, PAC, Milano;
“58°Premio Michetti. Nuovi realismi”, Fondazione Michetti, Francavilla al Mare, Chieti;
“Arte Italiana 1968-2007 Pittura”, Palazzo Reale, Milano;
2006 “ Senza famiglia! ”, Società Promotrice delle Belle Arti, Torino;
2005 “XL Pittura italiana ed internazionale di grande formato”, Art(Verona;
2004 “Senza freni”, Galleria Antonio Colombo, Milano;
2003 “Italian Factory”, Parlamento Europeo di Strasburgo / Palazzo della Promotrice delle Belle Arti, Torino / Istituto di Santa Maria della Pietà, Venezia (mostra a latere della 50°Biennale diVenezia, sez. extra 50);
“Italian 6 “, Barbara Davis Gallery, Houston, Texas;
2002 “Premio Cairo 2002” Palazzo della Permanente, Milano;
“53° Premio Michetti. La città e le nuvole. Italia–Argentina”, Fondazione Michetti, Francavilla al Mare, Chieti;
“Intervento 1 – Intervento 2”, Kunsthaus Tacheles, Berlino / Centro Culturale Zapata, Stoccarda;
2001 “Premio Cairo 2001”, La Posteria, Milano;
“Palermo Blues “, Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo / CartiereVannucci, Milano;
2000 “Sui Generis”, PAC,Milano, a cura di Alessandro Riva;
“Il Genio di Palermo”, studi aperti degli artisti;
“XV triennale internazionale d’arte sacra”, Castello Piccolomini, Celano;
1999 “La vendetta dei pomodori assassini”, Es,Torino / studio G., Milano / Sergio Tossi arte contemporanea, Prato / Banchi Nuovi Art Gallery, Roma;
1998 “CronacheVere”, Spazio Consolo, Milano;
“Artefici”, Rampa di Francesco di Giorgio, Urbino;
“Scusi tanto disse un riccio scendendo da una spazzola”, Galleria Pio Monti, Roma;
1997 “Aperto 97”, Flash art Museum, Trevi;
1996 “Due Ambra Due”, Teatro Ambra Jovinelli, Roma;
1991 “Ipotesi a Confronto”, Musei Comunali, Rimini.

Un’Ape Bianca per Andrea Di Marco.

Archivio Andrea Di Marco

Via Marchese Ugo, 24 . 90141 Palermo

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"Ho sempre cercato di educare la mia anima all'orrore per il pregiudizio, forse questo mi basta per definirmi un osservatore ma non mi aspetto niente di buono.

Mi piace pensarmi come un collezionista di scarti, tentando di circoscriverne il fenomeno. Sono figli nostri, intendo quegli oggetti-soggetti che si legano al paesaggio e che io fotografo, estraggo dipingo e quindi non dimentico, sia per fare un dispetto alla globalizzazione sia per quel sentimento di riconoscenza, di aspettativa enigmatica, di quell'imperscrutabilità che si rivela a volte come una metafora dell'incertezza del vivere.

Consolidando la propria esperienza nel mondo per tentare di renderla sensata, plausibile, armoniosa, O perlomeno, confortevole."

2007